La storia di Motta
Motta sorge in epoca pre-romana in uno spazio di terreno tra il fiume Livenza e Monticano, il nome viene proprio dal tipo di territorio su cui si sviluppa il paese, un "mucchio di terra" chiamato appunto "Motta".
I reperti più antichi sono quelli che si trovano in zona San Giovanni, una frazione di Motta, che risalgono ad una chiesa cristiana eretta intorno all'anno 313, dopo l'editto di Costantino. Ancora oggi, attraverso una lastra di vetro posta nei pressi dell'altare dell'attuale chiesa di San Giovanni si possono osservare l'antico altare e abside, testimoni del primo insediamento di persone a Motta.
Successivamente viene a formarsi un altro insediamento urbano nei pressi di Lorenzaga, un'altra frazione di Motta, e solo in seguito alla discesa dei barbari, che spinse la gente a trovare rifugio nei pressi della collinetta della Motta, tale zona inizia ad essere abitata.
Nel 1291, Motta viene insignita da Venezia del titolo di "Figlia primogenita della Repubblica", essendo così la prima cittadina dell'entroterra a essere protetta e rappresentata dallo stemma di S.Marco, il legame con Venezia permane sempre forte durante gli anni, tanto da essere nominata "Figlia prediletta della Repubblica" nel 1511. Solo nel 1868, dopo il declina della Repubblica di Venezia e con il passaggio alla Repubblica Italiana, a Motta viene aggiunto il suffisso "di Livenza", per differenziarla dagli altri luoghi con tale nome.
Il '500 è un secolo importante, in questi anni viene infatti eretta la basilica della Madonna dei Miracoli, ancora oggi importante meta di pellegrinaggio.
Il paese attraversa due guerre mondiali e la popolazione esce provata soprattutto dalla seconda, Motta è stata infatti un centro di resistenza partigiana e alcuni suoi abitanti sono stati torturati e uccisi dai soldati tedeschi, in memoria di queste morti è stata posta una targa in Viale Venezia e due lapidi ai lati del ponte sul Livenza dove vennero impiccati due cittadini mottensi.
Nel dopoguerra inizia anche qui il boom economico, che in questa zona è continuato fino alla recente crisi del 2008, a Motta si sviluppano infatti due delle più grandi zone industriali del circondario, ora quasi la metà delle fabbriche che la componevano ha chiuso.